Sempre più nei circoli New Age e tra i vari “operatori olistici” si sente enunciare, chi in un modo chi in un altro, il concetto che il tempo della sofferenza è finito e che ora è tempo della pace e della gioia e tutto può essere rilasciato e vissuto attraverso la felicità.
Se consideriamo che il fine ultimo di ogni anima Evoluta è proprio l’espressione dell’Amore Divino e quindi solo ciò permetterà all’essere umano di Evolvere, è scontato che tutti vorrebbero che ciò già si manifestasse. Ma passare dal puro desiderio o da ideologie puramente mentali ai fatti veri, è molto più difficile.
Molte persone vengono facilmente attratti da questi percorsi e persone che promettono attraverso tecniche o atteggiamenti “amorevoli” di poter vivere la vita con leggerezza e gioia. Ma purtroppo queste persone non si rendono conto che stanno scappando dalla propria realtà e non hanno volontà di mettersi in discussione e affrontare le proprie problematiche e dinamiche.
Spesso è molto più semplice costruirsi una nuova personalità ideale in cui si pongono tutti i propri desideri utopistici di come si dovrebbe vivere la vita, che non affrontare veramente la propria esistenza liberandosi invece da tutte le credenze e personalità non vere.
Nessuno vuole mettersi in discussione, farsi delle domande, conoscersi veramente, affrontare i propri demoni e le sofferenze e ripulirsi da tutto ciò che è costruito e non più consono per se stesso.
Ma la sofferenza per l’essere umano è la più grande opportunità di crescita in questo pianeta. Solo attraverso questa modalità è possibile aprire veramente il proprio cuore e abbandonarsi alla trasformazione di se stessi e a Dio. Questa trasformazione è la possibilità per l’essere umano di evolvere. Se egli nega a se stesso questa possibilità, rimarrà sempre nella realtà di una felicità effimera ed illusoria.
Ovviamente è importante che la sofferenza divenga solo un mezzo di trasformazione e che ciò non sia una costante della propria vita in cui ci si adagi, costruendo altre personalità non consone all’affrontare le problematiche della vita stessa. Perciò è opportuno che le proprie sofferenze vengano trasformate in consapevolezze, assumendosi ognuno pienamente, la responsabilità di ciò che sta vivendo e scegliendo il modo più opportuno per affrontarle e superarle. Da ciò ne scaturirà l’insegnamento necessario per la propria evoluzione. Con questo approccio nel vivere le sofferenze umane, è possibile crescere e rilasciare la sofferenza accumulata, trasformandola in opportunità di liberazione per arrivare veramente alla felicità.
Con ciò non si afferma che la sofferenza è un requisito necessario per la felicità. Ma si tratta piuttosto di ciò di cui è necessario liberare per conoscere la felicità. Il liberare è proprio nel trasformare ogni situazione della vita, che potenzialmente potrebbe causare sofferenza, in arricchimento e pienezza per l’anima e per il cuore. L’essere umano vivrà sempre nella sofferenza finché non avrà trovato la strada verso la propria essenza spirituale e verso Dio.
Con il loro amore e insegnamento, Gesù, così come Buddha, sono venuti proprio per rivelarci la via della liberazione dalla sofferenza. È proprio attraverso il trascendere la sofferenza che si arriva alla vera pace.
L’essere umano spiritualmente evoluto, non ha bisogno di mostrare la sua gioia o amorevolezza a nessuno, perché egli stesso diviene amore puro essendo sempre in connessione con l’amore di Dio. E proprio questa Unione che gli consente di superare la sofferenza nella propria vita essendo lui una espressione del Divino in terra e seguendo ciò che Egli da lui vuole ed esprime.
Istituto di Bioenergia – Teresa Columbano