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Tutto nell’Universo, micro e macrocosmo, è regolato dell’energia e richiede energia per svilupparsi, evolvere e sopravvivere. Ogni organismo vivente tende a raggiungere un equilibrio dinamico che consente una vita di ben-essere. Quando si creano squilibri nel flusso vitale dell’energia, l’organismo cerca un nuovo equilibrio di adattamento alla situazione. Nel quotidiano noi siamo continuamente esposti a ‘perturbazioni’ del nostro equilibrio: onde elettromagnetiche, meteorologiche, fisiologiche, emozionali, alimentari etc. che vanno a intaccare profondamente la nostra capacità di adattamento sfociando spesso in mal-essere fino ad arrivare a percorrere la strada che porta alla malattia.

La medicina moderna ha un approccio prevalentemente meccanico riguardo la visione del corpo e delle funzioni fisiologiche degli organi che lo ‘abitano’. Però nelle medicine antiche e tradizionali la visione dell’essere umano è una visione olistica (dal greco όλος, cioè ‘la totalità’) e gli organi interni sono considerati la sede delle emozioni e ne risultano da queste influenzati: un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come una unità-totalità non esprimibile solo attraverso l’insieme delle parti che lo costituiscono. Da un punto di vista olistico gli organi interni del corpo, oltre alla funzione fisiologica, assolvono una funzione energetica corrispondente a ciò che noi chiamiamo emozione. L’approccio olistico affronta in modo globale uno o più ‘sintomi’ secondo quello che viene chiamato asse PNEI (psico-neuro-endocrino-immunitario).

Tale approccio non considera il sintomo come un segno da sopprimere ad ogni costo, ma legge questi come ‘avvertimenti’, come ‘segnali’ di un corpo che sta tentando di ripristinare un equilibrio andato perso. Si cerca, quindi, di controllare tali sintomi/segni senza sopprimerli, regolando l’asse immunitario, biochimico e citochimico prefiggendosi la restitutio ad integrum (ritorno all’integrità) completa, cioè fisica e psichica. La salute globale non è vista come semplice assenza di malattia, bensì come il benessere globale di corpo, mente, società e ambiente e anche come evoluzione psico-fisica. La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è tra quei sistemi medici antichi, infatti ha un approccio meramente olistico e considera che l’origine di tutte le malattie e sofferenze fisiche di origine interna derivi dallo squilibrio delle emozioni.

L’Universo è descritto secondo cinque fasi dinamiche (o movimenti primordiali) impegnate in una trasformazione ciclica. Studiando i cinque movimenti si vede come ogni elemento è associato a una fase diversa, a una stagione, a un colore, a un organo e a funzioni del corpo umano… a un’emozione e la rappresentazione grafica di queste cinque fasi è un cerchio, simbolo della perfezione, della compiutezza, dell’unione… di ciò che non ha inizio né fine.

Inoltre, secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), ogni organo ha una componente fisica/materiale, una componente energetica (qi, chiki) -quella Forza Vitale che nell’uomo scorre incessantemente attraverso linee di scorrimento invisibili, i meridiani, che presiedono alla circolazione dell’energia nel corpo umano- e una componente psico-emotiva che viene definita ‘anima vegetativa’ dalla tradizione taoista.

Il Taoismo è una religione, una filosofia e una via di vita alla base del sistema energetico cinese, e individua cinque emozioni primarie collegandole ai principali organi interni: la Gioia al Cuore, l’Ira al Fegato, la Paura al Rene, la Tristezza al Polmone, l’Ansia alla Milza. Questi abbinamenti non sono casuali: le emozioni rappresentano la risposta del nostro corpo ai sentimenti e si manifestano nel corpo in modo fisiologico perché sono necessarie alla vita e all’equilibrio degli organi stessi, ma possono manifestarsi in forma patologica creando dei disequilibri. Giocano, quindi, un ruolo importante nel benessere degli organi e nella prevenzione e analisi dei disturbi ad essi collegati.

A ognuno degli organi vengono associate le cosiddette ‘emozioni luce’ e le ‘emozioni ombra’. Per ‘emozione luce’ si intende l’emozione positiva simbolicamente collegata alla funzionalità di quel determinato organo, e che può anche essere dedotta dalla sua funzione fisiologica. Invece, con ‘emozione ombra’ si fa riferimento a quelle emozioni che tendono a svilupparsi al posto dell’emozione luce, nel caso questa venga a mancare. Il sintomo di un ‘disturbo’ in un organo può esprimere proprio la percezione, da parte dell’individuo, dell’emozione ombra (ad esso collegata) :

• Il cuore è molto sensibile agli stati emotivi; il nostro cuore è fatto per la gioia, manifesta in modo evidente euforia e felicità e, infatti, in un clima gioioso vive l’apertura. Ma quando siamo sovreccitati per una gioia incontenibile il battito del cuore accelera e sembra che corra.

• L’ira può essere una valvola di sfogo, di sicurezza per difendere la salute del fegato (e cistifellea) ma gli eccessi di collera possono causare pressione alta, vertigini etc… e danneggiano profondamente il fegato.

• La paura stimola ad agire prudentemente salvaguardando così l’energia nei reni, ma se è estrema e irragionevole può portare una persona a perdere improvvisamente il controllo dell’apparato urinario e di energia essenziale.

• La tristezza favorisce lnteriorizzazione e percettività, molto utili ai polmoni, ma l’eccesso o la mancanza di pianto bloccano nel petto le lacrime e la voglia di vivere intasando le vie respiratorie e la circolazione dell’energia in tutto il corpo. Secondo la MTC le emozioni che riducono la voglia di vivere, specialmente dolore e lutto, sono pericolose per i polmoni. Le emozioni tristi si annidano anche nel tratto medio e basso dell’intestino, infatti il colon è molto vulnerabile rispetto a tali emozioni.

• La riflessione è necessaria per dare forma ai pensieri, ma un’eccessiva preoccupazione (stomaco), ansia (milza) e stress provocano disturbi di circolazione energetica come affaticamento e incapacità di concentrazione e possono anche ostacolare il sistema digestivo.

È necessario, dunque, equilibrare il corpo e la mente in modo armonico, calmare lo spirito e concentrare il pensiero favorendo in tal modo la regolazione delle emozioni. Ecco allora che dobbiamo considerare l’interdipendenza tra organi e funzioni del corpo, emozioni, situazioni climatiche e stagionali per poter comprendere i meccanismi tramite cui influenzare e incrementare le funzioni vitali, in modo da catalizzare la nascita di un nuovo stato di equilibrio provocando il ritorno a uno stato di ben-essere. Si tratta letteralmente di portare la luce in profondità, per ‘chiarire’ e illuminare l’ombra, l’interno… rendere tutto trasparente e portarlo così alla luce del sole. Perché quando parliamo di intervenire energeticamente non dobbiamo dimenticare l’etimologia della parola energia: dal greco energheia che vuole dire ‘efficacia, attività, opera’ e che questa parola deriva a sua volta dal verbo ergazomai, ‘produco, faccio nascere’.

Istituto di Bioenergia

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fonte: wikipedia
fonte: www.ilsutradelcuore.it
fonte: www.orienteinmovimento.it
fonte: www.geanatura.com

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